Lo sapevamo, ce lo aveva detto a chiare note ARPAV, ma ora la cosa è confermata: il Veneto ha l’aria malata e lo ricorda anche Legambiente Veneto. Le concentrazioni di PM10 e PM2,5 sono state altissime…
Lo sapevamo, ce lo aveva detto a chiare note ARPAV, ma ora la cosa è confermata: il Veneto ha l’aria malata e lo ricorda anche Legambiente Veneto.
Le concentrazioni di PM10 e PM2,5 sono state altissime in tutte le città del Veneto, dove ben sei città nell’ultimo decennio hanno superato per molte volte i limiti consentiti, e questo vale anche per l’ozono in estate.
Nel 2019 l’aria delle città venete è risultata malsana per oltre 100 giorni. E non va meglio nel 2020 appena iniziato.
Infatti nei primi 20 giorni del 2020 Treviso ha superato i limiti di PM10 e PM2,5 consentiti per ben 19 volte risultando una delle città più inquinate d’Italia. A seguire Venezia e Padova con 18 sforamenti e poi Verona e Rovigo con 15 sforamenti.
La colpa di tutto ciò è da ricercarsi non solo nella morfologia della Val Padana chiusa dalla Alpi e dagli Appennini e quindi con scarsa circolazione dell’aria, ma anche e principalmente nel riscaldamento a bio masse, nelle fabbriche e nella circolazione veicolare.
Si pensi ad esempio che, nonostante si incentivi l’uso dei mezzi pubblici, la maggior parte del parco circolante, il 55%, è costituito da autobus con classe inferiore ad Euro 4 e quindi abbondantemente inquinanti.
Per ottenere risultati apprezzabili nella lotta contro l’inquinamento atmosferico occorre che venga messo a punto un unico piano nazionale.
Fonte: Rapporto di Legambiente Veneto